La truffa che si stappa

Vino di serie B spacciato per vino di serie A a ignari ristoratori piacentini. Com’è andata veramente e come puoi evitare di cadere anche tu in raggiri del genere.

Una quarantina di ristoratori sarebbero stati truffati da una organizzazione che offriva loro “pregiato” vino francese che in realtà era una schifezza da supermercato. Come funzionava la truffa?

Il vino da discount veniva travasato in bottiglie con etichetta preparata ad arte e cartoni ribrandizzati. I truffatori a questo punto si presentavano dai ristoratori chiedendo di prenotare un tavolo per loro clienti facoltosi che avevano piacere di banchettare in un quel locale ma gustando il loro vino, un vino particolare che non si trova da normali fornitori.

Così il ristoratore di turno bloccava il tavolo e, per accaparrarsi i clienti, procedeva a ordinare il vino “speciale” proprio dai truffatori. Il ristoratore avrebbe dovuto pagare in anticipo a un corriere – in realtà un socio della gang – l’importo del vino francese e i soldi spesi li avrebbe recuperati mettendoli in conto ai clienti.

Naturalmente non si è mai presentato un cliente, ma i magazzini dei ristoratori si sono riempiti di vino scarso, senza valore di mercato e invendibile.

Secondo l’inchiesta, chiusa dalla procura di Piacenza, si tratta di una decina di indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, che ha elaborato il simpatico (si fa per dire) raggiro. L’importo della truffa si aggirerebbe intorno ai ventimila euro, neanche tanti, e avrebbe coinvolto ristoratori piacentini e non solo.

Lasciamo perdere commenti di tipo moralistico, nota solamente come la gente si ingegni per fare truffe anche di importo tutto sommato modesto. Con ventimila euro non ti sistemi di certo a vita, ma riesci comunque a fare un bel danno a chi lavora.

Ora come puoi evitare raggiri del genere, specie se non sei mai stato del settore?

Primo: non pagare mai nulla in contanti e in acconto. Firma un contratto e cerca di pagare almeno dopo 30 giorni, così hai tutto il tempo di controllare cosa ti hanno rifilato.

Secondo: se proprio il fornitore ti resiste, e non accetta pagamenti dilazionati, paga solo allo scarico della merce, MAI prima.

L’ideale, se stai iniziando, è lavorare solo con fornitori testati, affidabili e presenti sul mercato da anni. E essere disposto anche a rifiutare prenotazioni se non ci vedi chiaro.

Ecco perché associarsi a un marchio della ristorazione o a un franchising consolidato potrebbe metterti al riparo da truffe a attentati al tuo portafogli.

Perché i truffatori annusano al volo i nuovi del settore e, come dei predatori, li puntano senza farsi nessuno scrupolo. Speriamo solo con questo blog di riuscire a farti drizzare le antenne.

Dicci la tua e se hai domande da fare su truffe del vino e affino, siamo a tua disposizione per fare squadra contro malversazioni, raggiri e patacche di ogni tipo.

 

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