Pizza siciliana, perché è diversa?

Quando si parla di “Pizza” si pensa subito alla napoletana, la prima a fregiarsi di questo nome. Tuttavia la pizza siciliana non ne è affatto una copia sbiadita o un surrogato, ma ha una sua identità, diversa dalla napoletana, dovuta a una storia tutta sua. Vediamo quale.

IL PANE IN CASA

C’era una volta, nelle case delle famiglie contadine, il forno per il pane. Ogni settimana si impastava e si cuocevano le pagnotte. Quando arrivava il momento di infornarle? Quando il “cielo” di mattoni cambiava di colore, cioè da nero tornava bianco per l’elevato calore.

La cenere si spazzolava ai lati del fuoco con dei bastoni, sufficientemente lunghi da arrivare fino in fondo al forno, ad un’estremità dei quali venivano fissati vecchi pantaloni, giubbe smesse o teli di cotone, purché fossero di stoffa robusta. E si iniziava a valutare se davvero la temperatura fosse idonea o meno per la cottura del pane: per fare questo non si usavano termometri, bensì un pugno di pasta di pane, che veniva stesa sulla pala di legno, cosparsa di olio ed infornata.

DAL PANE ALLA PIZZA

L’impasto veniva spianato a mano, senza l’uso di matterello, né di altri strumenti: schiacciando con le dita veniva data una forma allungata, perché doveva trovare posto sulle stesse “pale” su cui veniva cotto il pane.

Il risultato era una piccola schiacciata di pane dorata e profumata. Una sorta di focaccia primordiale insomma, come la chiameremmo oggi. Che, derivando direttamente dal pane, non può che essere un’altra cosa rispetto alla pizza napoletana: questa è fatta con sola farina 00. Nella pizza siciliana la farina 00 è sempre mescolata con semola rimacinata di grano duro in proporzioni variabili dal 10% fino al 50 %.

La napoletana è cotta ad alte temperatura, la siciliana a temperature più basse.

Inoltre la napoletana è morbida, la siciliana croccante e più cotta.

La napoletana ha il cornicione a canotto, la siciliana lo ha appena accennato, cosa che le permette di ospitare farciture più abbondanti.

LA “CONZATA”

A questo punto questa spianata di pane schiacciato e cotto veniva condita con gli ingredienti che si trovavano a portata di mano in cucina. Era quindi una preparazione improvvisata, che si realizzava con quello che c’era: i condimenti erano quei pochi ingredienti poveri a disposizione a seconda delle stagioni e non erano legati a particolari ricorrenze o dettati da ricette.

Quindi questa sorta di pane-pizza siciliano diventava un momento di condivisione familiare, preparato secondo la propria, personalissima versione. Un tassello dell’autentica tradizione siciliana, quella che, con poco, sapeva tirare fuori pietanze strepitose. Facile da trasportare e di lunga durata, andava benissimo per le lunghe giornate di lavoro nei campi. E oggi?

LA PIZZA SICILIANA OGGI

L’interpretazione in chiave moderna della pizza siciliana si trova oggi solo ed esclusivamente, permetteteci, da Conzatù. È la prima pizzeria che consente, come una volta, di personalizzare la tua pizza al 100%. Doppia cottura, impasto a tre farine, e tutti gli ingredienti che vuoi ad un unico prezzo!

– Mai più conti complicati alla cassa per capire quanto sono costati i singoli ingredienti.

– Mai più letture interminabili di lunghi e noiosissimi menù.

– Mai più costretti a scegliere pizze con condimenti scelti da altri.

Realizza la tua pizza, sii orgoglioso se non di essere siciliano, della tua sicilianità, cioè della tua storia, di come sei, di quello che sei diventato, unico e diverso da tutti gli altri, dai alla pizza il tuo nome sull’ APP di Conzatù e inizia a promuoverla in giro come cosa tua, e solo tua.

Essere siciliani è anche essere individualisti no? 🙂

 

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