Come cambierà il settore dopo la pandemia?

Quando ci volteremo indietro a guardare all’impatto che il 2020 ha avuto sul settore della ristorazione, lo percepiremo molto probabilmente come un acceleratore del cambiamento.

Le storie di adattamento e innovazione nel settore della ristorazione sono a dir poco notevoli, poiché proprietari e operatori hanno rinnovato i modelli di business per rimanere a galla e prosperare. Dalla conversione al fast casual all’offerta di pasti in kit da completare a casa, all’espansione delle Dark Kitchen, i ristoranti si sono mossi per lo più per incontrare i clienti dove si trovano (principalmente a casa!) e migliorare il servizio.

Molti ristoranti hanno iniziato a operare su quello che Bruce Bell, direttore di Square for Restaurants, chiama un “modello hub-and-spoke”. Ciò pone le cucine al centro con più raggi direzionali, dalla consegna ai kit, ai marchi virtuali. Grandi cambiamenti, si.

Ma cosa non cambierà nel settore della ristorazione?

Il fatto che la ristorazione rimarrà sempre, come ieri, come l’altro ieri, come secoli fa, centrata sull’essere serviti (altrimenti mi cucino da solo, grazie): offriremo quindi sempre un’ESPERIENZA, data dalla somma di TRE diversi aspetti: il prodotto, il modo di servire, la location.

In questo lo stile fast casual è il RE.

Perché, cosa rende un locale fast casual?

La possibilità che dà al cliente di fare l’esperienza della massima personalizzazione, scegliere liberamente tra ingredienti freschi e di qualità superiore, senza alcuna limitazione di prezzo, e fare il piatto con tutti i gusti che sceglie lui.

Qui la libertà è di casa. Si dà troppa importanza alla politica, per rivendicare la libertà del cittadino, e poca a quella dell’economia spiccia, di tutti i giorni.

Andando nel posto giusto ora si può essere se stessi. Non subire il contesto, ma farlo. Decidere, non ricevere soltanto.

Alla fin dei conti, è un bel momento. Inizia, in Italia, da qui:

www.conzatu.com

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