Perché gli haters fanno bene alla tua azienda

Scoperta dal giornalista Fabio Giuffrida, del Corriere della Sera, la pizza “Antonius Musa”, dedicata al medico romano che salvò la vita ad Augusto (alla Corte dei medici tutte le nostre pizze sono dedicate a medici del mondo classico), è diventata un fenomeno mediatico degli ultimi tempi.

Questa pizza, con caviale su panna acida, uova di salmone, uova di quaglia e oro commestibile a 23Kt in briciole, è risultata la più cara d’Italia. Da questo record ne è però disceso un altro: l’incredibile mole di insulti che ne ho ricevuto!

Ne ho presi di più per la “Antonius Musa”, che in tutta la mia vita precedente. Perché?

Perché molti sono vittime della “tradizione”, abilmente usata come un feticcio, come trappola mentale da cui non si deve uscire. Ed è un’esca con cui ristoratori lavativi vi propinano sempre le stesse cose con la benedizione di un passato più inventato che reale.

Di cosa è stata accusata questa pizza? Di aver oltraggiato, appunto, la tradizione.

Ma è stato in realtà un superare le colonne d’Ercole che, nella ristorazione, significa riuscire ad andare oltre la religione culinaria della pizza “come si faceva una volta”, piena di divieti e di norme.

Un grande limite che sfocia nella rassegnazione all’impossibilità di cambiare le ricette, le abitudini, il nostro modo di percepire il mondo, in un certo senso, soprattutto rispetto alle convenzioni, al già noto, al già visto.

La cosa positiva qual è stata ?

Gli hater hanno sollevato un polverone che ha dato notorietà alla mia pizza e al mio locale.  Alla fine sono arrivati anche stuoli di giornalisti, e la pubblicità gratis è stata tutta a mio vantaggio.

Gli odiatori sono un male necessario, se lavori in modo coerente.

Prendiamo per esempio un grande brand come McDonald’s: secondo i dati diffusi da YouGov BrandIndex, la company degli hamburger ha il 33% di ammiratori e il 29% di detrattori, mica pochi. Starbucks ha un profilo simile: 30% di ammiratori e 23% di detrattori.

E sono brand molto forti, tali cioè perché dividono il pubblico a metà. E se questo succede, vuol dire che sei sulla buona strada.

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