Prima volta su questo blog?

Ti sei mai chiesto da quanta falsa informazione e vera manipolazione sei stato sommerso in questi anni?

Eliminare il glutine dalla dieta fa dimagrire e ringiovanisce la pelle?

Te lo diranno.

Un alimento fa male e un altro (che vogliono venderti) fa bene?

Ti diranno anche questo.

Che i carboidrati fanno ingrassare? Falso, è l’eccesso di calorie che fa ingrassare, non una singola categoria di alimenti. Per ingrassare basta eccedere, che siano carboidrati, proteine o grassi per il tuo corpo non cambia molto.

È un esempio classico: demonizzare una categoria (di alimenti, di persone, di quello che vuoi), in modo da catalizzare l’attenzione, offrire un nemico facile su cui scagliarsi, impedirti di andare oltre la superficie. E farti sbagliare.

La farina doppio zero è veleno? Certo, e l’arsenico allora? sarebbe acqua fresca? L’Aloe fa ricrescere i capelli vero? O era il limone?

Ci sono tanti falsi miti e spopolano (a tavola, sui giornali, sul web) e, in particolare, quelli sul cibo sono i più duri a morire. Sono in molti, purtroppo, a crederci rischiando, spesso, salute e portafogli.

Welcome to the jungle. Le pecore vanno tosate.

 

Oppure puoi decidere di aprire gli occhi, sgombrare il campo dalla cortina fumogena con cui cercano di confonderti per venderti sempre lo stesso ciarpame, e conseguire un atteggiamento razionale, lucido, competente.

Il settore della pizza è in grande evoluzione. Si studiano nuovi impasti, lunghe maturazioni dei panetti, abbinamenti nuovi e sorprendenti. Un lavoro di ricerca impetuoso e inarrestabile.

Ma sopratutto è un grande business!

Non sono molte le parole italiane conosciute in tutto il mondo che non hanno bisogno di alcuna traduzione. Una in particolare è sinonimo dell’italianità per eccellenza: PIZZA.

Secondo l’Istituto europeo della pizza, un italiano ne consuma 7,6 chilogrammi l’anno per un totale di 3 miliardi di pizze consumate nel Belpaese in 365 giorni. Siamo secondi nella specifica classifica mondiale dopo gli USA (13 kg pro capite): dopo di noi i canadesi 7,5, i francesi 5kg, gli spagnoli 4,3 kg, i britannici 4 kg e a seguire tutti gli altri.

Cifre da Guinness per un mercato enorme.  Le sole Italia, Germania, Francia e Spagna assorbono il 78% del mercato per un giro mondiale di affari che ammonta a ben 62 MILIARDI di euro.

Settantaduemila sono i ristoranti e pizzerie tricolori all’estero: San Paolo (Brasile) è la città che nel mondo può vantare il più alto numero di pizzerie, oltre 6mila (dati pubblicati su www.adocnazionale.it).

Fake-news è un’espressione che è stata talmente citata in questi mesi che il Collins Dictionary Word ha deciso di votarla “Parola dell’Anno”, mentre Wikipedia l’ha inserita tra le nuove voci, insieme a ”bufala” e “post-verità”. La portata delle notizie false, che ci inducono a vedere e credere a ciò che in realtà non esiste, è gigantesca e permea tutti i settori, food compreso.

Nel mio libro ho voluto smontare 7 leggende metropolitane sul piatto italiano preferito nel mondo, che i mass-media continuano a spacciare per vere…

…ma che vere non sono e che finiscono per condizionati quando ti siedi a tavola in una pizzeria. È un libro per clienti.

Ora sento di dover fare un passo in più.

Questo blog nasce per chi vuole investire. Per gli imprenditori, o aspiranti tali, nel settore food.

Ho la convinzione che di pizza — così come di qualsiasi altra materia tecnica e specialistica — ne dovrebbe scrivere e parlare solo due categorie di persone:

  1. Chi la pizza la fa, e bene, per mestiere;
  2. Chi ha approfondito a sufficienza la tematica da potersi permettere di scriverne;

Non se ne dovrebbe, invece, interessare chi parla per sentito dire o lo scribacchino cibernetico, le cui parole sono pagate un tanto al chilo e sono rivolte a chi non si sforza nemmeno di fare un minimo fact-checking.

È facile vendere nuvole stando ben nascosti dietro uno schermo. È molto più difficile lavorare alla luce del sole, in locali con indirizzo fisico preciso, mettendoci la faccia, la fatica, la tenacia, il sudore.

Eppure, quando cerchi informazioni prima di aprire la tua attività, dove vai? Su internet, giusto? E chi ci trovi?

Per lo più blogger disoccupati che campano sulle pubblicità pagate a click, su pseudo-corsi inutili, su frasi motivazionali e marketing persuasivo.

Purtroppo gli onesti stanno troppo spesso zitti. Sono esageratamente presi a lavorare.

Così ora provo a mettere qualcosa per iscritto anche io: immagina di trovarti tra le mani una sorta di Vademecum anti-fregature… e quindi:

NON INVESTIRE UN CENTESIMO NEL SETTORE FOOD PRIMA DI AVER INIZIATO A LEGGERE QUESTO BLOG!